James Norton ci ha conquistati con Guerra e pace ora ci terrorizza con Happy Valley

L'attore, che interpreta il criminale Tommy Lee Royce, parla della seconda serie, dei fan ossessionati e degli attori "posh" in televisione

di E. Jane Dickson
9 febbraio 2016


I capelli di James Norton meritano un agente tutto loro. L'ascesa del più popolare attore britannico può essere mappata seguendo il taglio dei suoi capelli. La terribile decolorazione della prima serie di Happy Valley aveva in qualche modo sottolineato la psicopatia del suo personaggio. Lo chic clericale di Grantchester era stato subito seguito dalla chioma bohemienne di Life in Squares e i baffetti avevano segnato il cambiamento in L'amante di Lady Chatterley. Più recentemente, i suoi capelli si sono esibiti come chioma folta e stravagante in Guerra e pace. Oggi, sono ridotti ad una severa rasatura da prigione perché, per la delizia delle nazioni, Happy Valley, acclamata dai critici di RadioTimes come la migliore serie del 2014, ritorna per una seconda stagione. Tommy Lee Royce, il killer che ci ha fatto nascondere dietro al divano, è tornato, e questa volta è dietro alle sbarre.

"Tutti gli altri erano stati richiamati molto prima di me," dice l'attore trentenne, allegramente. "Ricevevo email da Rhys [Connah], che interpreta mio figlio Ryan, che mi chiedeva: 'Ritorni?' Ed io rispondevo: 'Non lo so, amico'. Poi è arrivata la chiamata."

£' stata una grande chiamata, in ogni senso. La relazione fra Tommy Lee Royce e la sergente Catherine Cawood (interpretata da Sarah Lancashire) nella prima serie di Happy Valley non era tanto quella del topo con gatto, quanto dello squalo con la tigre - due personaggi immensamente sottili e complicati che si sfidano a morte. L'ultima volta abbiamo visto Tommy accartocciato come un feto sul fondo di una barca mentre una Catherine fuori controllo lo massacrava a calci, ma sapevamo che la guerra non era finita.

"C'è una dinamica anche più strana fra i due, questa volta," promette Norton. Tommy è in galera, è rimasto rinchiuso per 18 mesi. In tutta la stagione, c'è solo un incontro faccia a faccia con Catherine, ad un funerale. Ma sono ancora completamente ossessionati l'uno dall'altra; per ognuno dei due tutto è alimentato e gira intorno all'altro.

Nel primo episodio, ci sono indizi che Tommy si sia dato alla religione in carcere, ma come sospettate, la redenzione non è proprio cosa per lui.

"Abbiamo discusso le due opzioni per qualcuno nella situazione di Tommy," spiega Norton, che ha indagato la natura della psicopatologia con l'aiuto di uno psicologo.

"O restava come l'abbiamo visto l'ultima volta, in uno stato vulnerabile, da bambino abusato, o cercava di riprendere il maggior controllo possibile dal carcere, e come potesse farlo. Lo vediamo allenarsi per rendersi fisicamente potente, e sappiamo che ha anche trascorso ore ed ore sdraiato sul letto, riempiendosi di odio per Catherine."

Mettere su muscoli per il ruolo si è rivelato più interessante di quanto si aspettasse. "Sono andato regolarmente in palestra per un mese e non ho bevuto per un mese, ed è strano come questo ti cambi. Hai una chiara sensazione di questo aumentato senso di controllo. Questo lato fisico di Tommy era importante, per me, perché Tommy è un uomo vanitoso, ma anche per poter sperimentare quella dimensione maniacale, quasi ossessivo-compulsiva che l'allenamento intensivo provoca."

Norton, per fortuna, non è un attore da metodo Stanislavskij. Fuori dallo schermo è positivamente scintillante, con modi impeccabili e rilassati. "Per me, la recitazione è tutta un fatto di empatia. So che non sono il primo attore a dirlo, ma credo che sia vitale. Devi amare il personaggio, in qualche modo, o almeno devi capire perché si comporta come si comporta. Con Tommy, non potevo restare all'esterno e mantenermi cinico e moralista nei suoi confronti. Nella sua mente, ogni colpo, ogni stupro, è una questione di sopravvivenza. E' questa la cosa più triste, davvero straziante, quando pensi che qualcuno può percepire il mondo come totalmente ostile, può sentirsi così minacciato da tutto e da tutti da arrivare a giustificare tuto quello che fa nella sua mente".

Questo livello di connessione emotiva con un personaggio, una volta raggiunta, non si perde più.

"Non è stato difficile, per me, tornare a vivere la relazione con Sarah, anche se in questa stagione non ho avuto il privilegio di recitare molto con lei. La cosa magnifica di queste serie televisive è che mantieni tutte questi ricordi chiusi in una banca. Avevo in mente la storia di Tommy e Catherine, ma c'è anche una forma di memoria fisica. Fisicamente avevo vissuto quelle situazioni in cui Sarah mi aveva massacrato a calci, o io le avevo sbattuto la faccia contro il muro: cose orribili, orribili, ma davvero potenti, che non si dimenticano.

"Quei ricordi erano impressi nella mia mente, così per la seconda serie era questione di riviverli. Mi ha quasi sorpreso quanto sia stato facile. Sarah ed io stavamo nello stesso albergo e, dato che i nostri personaggi passano tanto tempo pensando e parlando l'uno dell'altro, c'è stato uno strano momento in cui ci siamo visti al bar e ci siamo detti: "Eccoti qua!"

La nuova serie presenta anche una notevole performance di Shirley Henderson nei panni di una donna romanticamente ossessionata dallo status di "celebrità psicopatica" di Tommy. "La gente fa strane fantasie intorno a personaggi come Tommy," dice Norton, con ovvio disagio. Mentre la prima serie andava in onda, fu turbato dai messaggi che riceveva da giovani donne su Twitter, che gli dicevano: "Portami nella tua cantina".

"Ho letto alcuni saggi, ed è una cosa molto comune, questo istinto di voler salvare quelle anime perdute. Penso che forse le donne si sentano protette dal fatto che l'oggetto della loro ossessione si trova dietro le sbarre, ma non è una cosa così semplice. Con uno come Tommy, non sai mai se la relazione è genuina o semplicemente manipolativa. Ma la gente è attratta dall'oscurità. La ragione per cui ci piacciono storie come Happy Valley è che siamo ossessionati dai limiti estremi della vita, e quelle persone sono l'estremo assoluto".

Capelli versatili ed eccezionale avvenenza a parte, viene da sospettare che sia questa profondità di pensiero ad assicurare a Norton nuove parti. Figlio di insegnanti, ha studiato dai monaci benedettini all'Ampleforth College nello Yorkshire ed ha continuato gli studi di teologia al Fitzwilliam College di Cambridge. E' approdato alla teologia, spiega, non tanto da una prospettiva di credente quanto di osservatore degli effetti che le religioni hanno sul mondo. A Cambridge si è impegnato molto nelle attività teatrali studentesche e la Royal Academy è stata il successivo, logico passo.

"Molti attori condividono lo stesso desiderio di conoscenza, di vivere indagando la realtà. Credo che la mia laurea mi abbia preparato a questo."

Una scena importante dell'adattamento di Guerra e pace curato da Andrew Davies per la BBC, vede il personaggio di Norton, il principe Andrei Bolkonski, comunicare l'angoscia esistenziale di Tolstoj semplicemente guardando un albero. "Nel libro ci sono pagine e pagine di questo tormento intellettuale," dice ridendo. "Mi sentivo un po' innervosito al pensiero di sembrare inanimato. Ma non potrei essere più felice del modo in cui il pubblico è andato oltre quello che veniva mostrato."

La gamma di personaggi di Norton è notevole, in un'industria che tende ad incasellare gli attori in ruoli standardizzati (girando la prima serie di Happy Valley e di Grantchester quasi simultaneamente, ha dovuto nascondere i suoi capelli da vicario sotto un cappello nelle ultime scene come Tommy). E' educatamente risentito dall'argomento che la recitazione in Gran Bretagna sia diventata la riserva dei giovani "posh" [rampolli di buona famiglia e di istruzione superiore in scuole d'élite, n.d.t.].

"Si dovrebbero discutere due aspetti. Il primo è che i produttori hanno paura di rischiare sulla scelta degli attori. In qualche modo, dimenticano che il compito degli attori è proprio quello di trasformarsi - è proprio la ragione di quello che facciamo. Quando iniziarono a parlare di Happy Valley, ero in Sud Africa. Partecipai alle audizioni mandando un nastro. La cosa si rivelò una fortuna, perché non sapevano che abitualmente non parlo con l'accento dello Yorkshire. Probabilmente, se ne resero conto dopo aver fatto qualche ricerca, ma decisero di correre il rischio, e di questo sarò sempre grato. Molti attori non hanno la possibilità di trasformarsi perché la gente ha molti pregiudizi e li giudica semplicemente per il loro modo di parlare".

"E' anche vero che qui si fanno molte fiction in costume. Gli americani le amano, a noi piacciono e siamo bravi a farle. Spesso in queste fiction c'è una quantità sproporzionata di personaggi che parlano con l'accento standard delle classi colte. Di conseguenza, se si fanno molte fiction in costume, servono molti attori che parlino con l'accento giusto."

"E' davvero un peccato, però, quando prendi qualcuno come Eddie Redmayne che è un così grande ambasciatore per il dramma britannico - due nomination agli Oscar in due anni, è straordinario - e almeno metà degli articoli su di lui parla del fatto che è andato a Eton. Cosa significa questo? Gli stanno forse chiedendo di ricordarselo e di togliere per un po' il piede dall'acceleratore? E' ridicolo."

Norton è appena tornato da Los Angeles, dove è andato a fare pubblicità per Guerra e pace e per la prossima seconda stagione di Grantchester. E' molto contento di  quest'ultima: "E' stato così piacevole tornare in quel mondo, e la serie è maturata molto. Tutti amano il rapporto fra Sidney e Geordie [Robson Green], ma in questa serie si inizia a mettere la loro amicizia alla prova, e questo è un cambio di direzione davvero interessante."

Non ha ancora intenzione di trasferirsi ad Hollywood. "Ho avuto alcuni incontri," dice, vago. "Naturalmente, là ci sono magnifiche opportunità per gli attori, ma ci sono splendide opportunità di lavoro anche qui. E la pioggia mi mancava."

Non sta scherzando del tutto. Norton dice che il suo passatempo preferito è "chiacchierare", ma quando non gioca a tennis o va in giro per Londra in bicicletta (si è recentemente trasferito a Peckham, sulla riva sud del Tamigi), fa escursioni sulle colline.

"Mia sorella mi ha regalato un libro che illustra lunghissime escursioni in Gran Bretagna, e la mia intenzione è di andare a fare una lunga camminata, da solo, con la tenda, una volta al mese, o almeno ogni due mesi. Altrimenti, mi trovate al Teatro Nazionale ad assistere ad un'altra produzione. Penso che sia davvero una cosa sana mantenere la mente il più lontano possibile dall'industria, altrimenti può davvero diventare divorante."

Per ora, comunque, la mente di Norton è concentrata su Happy Valley. "Tornare è stato un tale piacere. Non solo per la possibilità di approfondire la mente contorta e affascinante di Tommy, ma anche per vedere in che direzione Sally Wainwright muoveva la storia. Posso garantirvelo, non mi ha deluso."

Traduzione di Cabian187